Le azioni del progetto
Il progetto si articola in 10 Azioni:
AZIONE 1. Caratterizzazione fenotipica delle razze e delle specie autoctone ed allevate in Italia. Per tutte le razze (ad eccezione della P.R.I.) è prevista un’attività di caratterizzazione fenotipica attraverso la definizione e rilevazione di indicatori primari e secondari necessari per qualificarle e differenziarle, di caratteristiche biometriche delle quali alcune comuni a tutte le razze ed altre razza specifiche, dei difetti morfologici, condizione corporea e temperamento. I dati verranno raccolti con appositi strumenti informatici, archiviati e poi analizzati con lo scopo di produrre statistiche descrittive e confrontare le varie razze in merito ai caratteri rilevati. Abbinata a tale attività, durante la visita aziendale, verrà compilata una scheda per la descrizione delle aziende in relazione ad aspetti inerenti il benessere animale;
AZIONE 2. Caratterizzazione genetica delle razze e delle specie autoctone ed allevate in Italia. Si prevede una ampia attività di caratterizzazione genetica (genotipizzazione e sequenziamento) per l’individuazione di linee di sangue da conservare e valorizzare, integrate dall’utilizzo di marcatori molecolari genetici (MAS), da segmenti di DNA informativi (GAS), dalla genomica(GS) e dall’epigenetica;
AZIONE 3. Verifica di congruenza dei dati e delle informazioni. I dati raccolti (fenotipici, rilevati in campo e in stazioni di controllo, e genomici) saranno archiviati su appositi database e preventivamente analizzati al fine di valutarne la qualità. Le informazioni genomiche saranno sfruttate anche per una verifica delle parentele e della bontà dei pedigree;
AZIONE 4. Stima di indici genetici e genomici, di piani di accoppiamento e gestione riproduttiva in relazione alle nuove finalità (benessere animale, sostenibilità ambientale e salvaguardia della biodiversità). Si prevede l’analisi dei caratteri d’interesse del DBP al fine di stimarne i parametri genetici, passo propedeutico all’applicazione di modelli di valutazione genetica da utilizzare in via routinaria per la stima d’indici genetici. Si prevede lo sviluppo di software per gli accoppiamenti programmati strumenti necessari al mantenimento delle variabilità genetica, alla gestione dell’inbreeding e delle tare genetiche. Per le razze a limitata diffusione questi programmi si baseranno sul principio dell’optimal contribution che consente non solo d’evitare accoppiamenti in consanguineità, ma che permette di preservare nel tempo la variabilità genetica in popolazione;
AZIONE 5. Miglioramento delle risorse genetiche animali ad interesse zootecnico (RGAiz), valutazione della consanguineità e della diversità genetica nelle popolazioni e calcolo dell’inbreeding, rilevamento dati in stazione di controllo in ambiente controllato. Per tutte le razze si prevede il calcolo dell’inbreeding individuale che potrà essere meglio stimato grazie alle informazioni genomiche; ciò consentirà di monitorarne l’evoluzione e di applicare dei protocolli finalizzati a impedire che, compatibilmente con la struttura della razza considerata, oltrepassi i livelli soglia. Riguardo le stazioni di controllo s’intende genotipizzare i candidati riproduttori al fine anche di valutarne il livello di parentela con la popolazione attiva e rilevare una serie di indicatori d’impatto ambientale, comportamento, salute e benessere animale;
AZIONE 6. Monitoraggio della diversità genetica nelle razze autoctone italiane e relativa valutazione. La disponibilità d’informazioni di pedigree e genomiche consentirà studi approfonditi mirati a verificare la variabilità genetica entro razza nonché le diversità tra le razze coinvolte. Nello specifico gli scopi sono quelli di caratterizzare e differenziare le varie razze in relazione alle caratteristiche genetiche (individuazione SNP razza-specifici) fornendo, quindi, strumenti per l’attuazione d’eventuali programmi di valorizzazione delle produzioni mono-razza. Le informazioni genomiche verranno sfruttate per il calcolo di coefficienti di inbreeding genomici e per meglio guidare la selezione in popolazione in relazione al mantenimento della variabilità genetica;
AZIONE 7. Valutazione ed individuazione di caratteri di resistenza genetica alle principali malattie di interesse zootecnico. Si vuole innanzitutto individuare una serie di caratteristiche d’interesse che potranno essere poi oggetto di rilevazione grazie alla sottomisura 16.2. L’obiettivo è quello di sfruttare le informazioni derivanti dalla sottomisura 16.2, dall’attività di controllo funzionale inerenti la resistenza alle malattie con lo scopo di calcolare indici genetici specifici. Presso le stazioni di controllo sono previste attività e progetti che hanno lo scopo di rilevare alcune caratteristiche che sono legate alla resistenza alle malattie;
AZIONE 8. Raccolta di materiale biologico e germoplasma (DNA, materiale seminale, ovuli ed embrioni, ecc.). Per tutte le razze si intende favorire la costituzione di una banca del seme al fine di creare una riserva genetica per poter, in futuro, recuperare pool di geni interessanti. Per tutti i tori selezionati e per tutte le razze è previsto lo stoccaggio di un numero minimo di dosi da utilizzare in futuro a tale scopo. Inoltre, anche per le razze a minor diffusione, è prevista la selezione di alcuni tori da cui ottenere del seme da distribuire poi in popolazione;
AZIONE 9. Elaborazione delle informazioni raccolte (es. elaborazione di indicatori ed indici tali da minimizzare l’impatto ambientale degli allevamenti). A partire dalle informazioni raccolte nelle precedenti azioni si intende creare, in relazione anche ai dati effettivamente a disposizione per ciascuna razza, dei parametri aggregati per animale in grado di fungere da indicatori di impatto ambientale con lo scopo di definire una misura unica di impatto ambientale che tenga conto di tutti gli aspetti. Si intende poi stimare, attraverso apposite equazioni, la riduzione dell'impatto ambientale in virtù della selezione genetica in questo ambito;
AZIONE 10. Azioni di accompagnamento: azioni di informazione, disseminazione compresa la formazione, consulenza e preparazione di report tecnici tematici e relazioni tecnico-scientifiche, anche attraverso ausili informatici e telematici. Con questa azione s’intende mettere a disposizione della collettività le conoscenze prodotte grazie al DBP cercando di evidenziare le caratteristiche di pregio di queste razze al fine di sensibilizzare il mondo zootecnico. La comunicazione sarà rivolta anche al grande pubblico per metterlo a conoscenza dell’esistenza di queste realtà e delle azioni messe in atto per perseguire gli obiettivi indicati dalla sottomisura 10.2. La divulgazione al di fuori del settore specifico, se abbinata ad un’adeguata promozione e valorizzazione economica di possibili prodotti mono-razza, è di per sé uno strumento indiretto di conservazione di queste razze, in quanto se il loro allevamento risulta economicamente vantaggioso vi saranno più allevatori che si dedicheranno a farlo.