Rendena
Rendena (nel 1892 viene chiamata “la razza di Rendena” - Estratto da "Almanacco Agrario pel 1892", pubblicato per cura della Sezione di Trento del Consiglio Provinciale d'Agricoltura pel Tirolo).
N° 4.068 vacche e 216 allevamenti controllati per la produzione di latte anno 2017.
Totale soggetti iscritti al Libro Genealogico nel 2017: 6.438
Localizzazione
La Razza bovina Rendena attualmente è saldamente insediata in due aree di allevamento non contigue e nettamente distinte per condizioni geografico-climatiche e per tipologia degli allevamenti: la Val Rendena e la Conca di Tione nel Trentino, culla di origine della razza, e la zona compresa tra Padova, Vicenza, Bassano del Grappa e l’Altipiano dei Sette Comuni nel Veneto, zona di diffusione più recente della razza. Alcuni allevamenti con bovini Rendena si rilevano anche nella zona prealpina tra la provincia di Verona e Brescia. La presenza della Rendena si registra anche nelle province del nord Italia quali Bolzano, La Spezia, Genova Pavia, Varese, Como, Sondrio, Belluno, Treviso, Forlì.
Il Trentino: L’area di allevamento della razza interessa in prevalenza le Giudicarie, per circa 60-65.000 ha e comprende la Val Rendena vera e propria con le piccole valli interne (Val di Borzago, Val di San Valentino, Val di Genova) fino a Passo di Campo Carlo Magno, la conca di Tione fino a Breguzzo, Bondo, Roncone e, in parte, il Bleggio e il Banale.
La maggior densità di bovini di questa razza si verifica nei Comuni di Caderzone, Pinzolo, Strembo, Villa Rendena. Tale area è delimitata ad est dal Gruppo del Brenta, a nord della Presanella, ad ovest dall’Adamello e comprende i bacini idrografici dei fiumi Sarca e Chiese.
Bovini di Razza Rendena si trovano inoltre anche nell’alta Valsugana, nella Val dei Mocheni, in Val di Rabbi, in Val di Sole ed in alcuni comuni montani confinanti con la provincia di Vicenza.
Storia
Le origini della razza Rendena vanno collegate alle vicissitudini delle popolazioni della Val Rendena e delle Giudicarie. L’allevamento bovino nella zona risale a periodi antichissimi. Le prime documentazioni sul tipo di bovini allevati sono datate all’inizio del 1700. Sono anni in cui varie epidemie, tra cui la peste, si sovrappongono con le loro devastazioni alle guerre e alle carestie, provocando enormi difficoltà alla vita e alla economia delle popolazioni locali già povere di per sé. Gli abitanti erano così costretti ad importare bovini da altre regioni per ricostituire gli allevamenti decimati dalle varie epidemie. Nel 1712 si sarebbe verificata la prima consistente importazione documentata di bovini. Dalla selezione di questi animali nacque l’attuale tipo della Razza. Verso la metà del secolo, superato questo momento di grande difficoltà, si ebbe un consolidamento dell’attività di allevamento con le prime mostre di torelli e il commercio di bestiame verso la pianura. La fine del 1800 fu il periodo più costruttivo per lo sviluppo e la diffusione della razza Rendena; oltre che nella valle di origine, la razza si affermò nella parte meridionale ed occidentale del Trentino per varcare poi i confini tra l'Impero Austro-Ungarico ed il Regno d'Italia e stabilirsi nelle Prealpi orientali bresciane (Valle Sabbia), in quelle veronesi e nell'altopiano dei Sette Comuni (Vicenza).
La maggiore disponibilità di foraggi della pianura ne esaltò le produzioni di latte e così la Rendena si impose anche nell'alta pianura bresciana e nelle fertili zone irrigue della pianura veneta a nord di Vicenza e di Padova, lungo il corso del fiume Brenta.
L’attività di commercializzazione interessava quasi 2.000 capi all’anno, ed era orientata soprattutto verso le province di Padova, Vicenza, Verona e Brescia. In queste zone la Rendena continuò a diffondersi, diventando, agli inizi del ‘900, la razza numericamente più importante.
Come alla fine della Grande Guerra, così al termine del secondo conflitto mondiale il patrimonio zootecnico, ed in particolare quello bovino, si trovò fortemente ridotto di numero e impoverito qualitativamente. La razza Rendena era comunque ancora notevolmente rappresentata con più di 80.000 capi presenti principalmente in Trentino e in Veneto. In provincia di Padova e Vicenza, nelle fertili zone irrigue del Destra Brenta, la razza era saldamente presente. Le Prealpi veronesi e vicentine, esclusi l'altopiano di Asiago, la Valle Sabbia e la provincia di Brescia, contavano ancora migliaia di capi di razza Rendena. Pur diminuendo notevolmente come patrimonio, la Rendena non perse vitalità nelle province di Padova e Vicenza, dove si consolidarono allevamenti di una certa consistenza, che facevano e fanno capo tuttora ad allevatori appassionati e convinti delle qualità della loro razza. La possibilità di ricorrere per l'acquisto dei riproduttori, soprattutto maschi, alle aree di origine, dove la razza poteva essere allevata in purezza, costituì un fattore determinante per la sua conservazione e per il suo miglioramento. Dal 1977, per iniziativa delle Associazioni Provinciali degli Allevatori di Padova, Vicenza e Trento, i contatti, prima limitati quasi alla sola commercializzazione, cominciarono ad estendersi anche ai programmi di miglioramento genetico, e l'anno successivo furono finalmente istituite le Sezioni del Libro Genealogico e iniziati i controlli funzionali anche a Padova e Vicenza; le due province si collegarono quindi, anche per i dati relativi alla razza Rendena, con il centro meccanografico dell’Associazione Italiana Allevatori a Roma.
Descrizione morfologica
La Rendena è una razza autoctona a duplice attitudine, carne e latte, con propensioni maggiori verso questa seconda produzione e questo è il fattore che maggiormente caratterizza anche il suo aspetto morfologico.
Caratteristico è il mantello liscio e uniforme con varie gradazioni di colore castano, più scuro nei maschi dove può essere quasi nero. Peculiari della razza sono anche i peli color avorio all’interno dei padiglioni auricolari, la striscia dorso lombare più chiara, le corna leggere, bianche alla base e nere in punta, e l’orlatura chiara del fusello di color ardesia. La giogaia è piuttosto sviluppata nel toro, meno evidente nelle femmine. Gli arti e l’ossatura in genere sono robusti ma non grossolani.
Per la descrizione puntuale dei caratteri morfologici si può fare riferimento alle Norme Tecniche del Disciplinare del Libro Genealogico della Razza Rendena, approvato dal Mipaaf, al seguente link: http://www.anare.it/pagina/?59
L’alpeggio
il pascolo alpino è pratica che interessa ancora la maggioranza delle aziende che allevano bovini di Razza Rendena. Questa pratica trova giustificazione nell’elevato adattamento della razza al pascolo. Nella Val Rendena tutti gli allevamenti controllati utilizzano l’alpeggio e quasi l’80% delle vacche viene monticato (le vacche che non vanno all’alpeggio vengono tenute in azienda per il rifornimento del latte alimentare alle zone di allevamento); anche tutto il bestiame giovane, esclusi i vitelloni, va in malga.
Valorizzazione dei prodotti
L’intenso rapporto tra allevatori della Razza ed operatori turistici ha portato sia in Veneto che in Trentino a numerose iniziative comuni, in sinergia e condivisione con diverse amministrazioni locali, che hanno evidenziato in maniera chiara il fondamentale supporto che l’allevamento di una razza come la Rendena gioca a favore del settore turistico, e quindi, di tutta la collettività.
Collaborazione tra i diversi settori che ha portato all’attuazione in Val Rendena delle gite in malga rivolte ai turisti della stagione estiva. Queste iniziative ormai da anni portano in estate parecchi turisti a contatto col mondo degli allevatori della Rendena e dei prodotti collegati. In uguale maniera le sfilate dei bovini effettuate in paese, in concomitanza di mostre e fiere, attirano le persone e ne fanno conoscere i prodotti aziendali locali.
Risultati progetto
- Caratterizzazione fenotipica femmine - FASE 1 (pdf, 140 Kb)
- Caratterizzazione fenotipica maschi - FASE 1 (pdf, 80 Kb)
- Caratterizzazione genetica - FASE 1 (pdf, 7,8 Kb)
- Studio caratteristiche genetiche - FASE 1 (pdf, 50 Kb)
- Monitoraggio dell'inbreeding e distanza genetica tra razze - FASE 1 (pdf, 1,4 Mb)
- Caratterizzazione fenotipica - FASE 2 (pdf, 250 Kb) - AGGIORNAMENTO: Marzo 2023
- Caratterizzazione genetica - FASE 2 (pdf, 60 Kb) - AGGIORNAMENTO: Marzo 2023
- Monitoraggio dell'inbreeding - FASE 2 (pdf, 1,1 Mb) AGGIORNAMENTO: Febbraio 2024
- Raccolta del materiale biologico - FASE 2 (pdf, 500 Kb) AGGIORNAMENTO: Giugno 2024
- Caratterizzazione fenotipica - FASE 2 (pdf, 250 Kb) AGGIORNAMENTO: Giugno 2024
- Caratterizzazione genetica - FASE 2 (Relazione prof. Mantovani) - AGGIORNAMENTO: Giugno 2024